
Fin dalla metà degli anni ’70 Santana ha risolto il problema di poter realizzare da un lato la musica che voleva fare, improntata ad una ricerca scevra da preoccupazioni “commerciali”, dall’altro quella più “salottiera”, su pressione e per la felicità della casa discografica di turno, facendo uscire nel primo caso i dischi a suo nome (Carlos Santana), nel secondo a nome della band (Santana).
Negli ’80, a conti fatti, le sue cose migliori sono quelle “soliste”: The Swing Of Delight, Havana Moon e questo lavoro, un po’ discontinuo, ma impreziosito da “Bella” (dedicata alla figlia Stella), brano di rara eleganza – da solo vale il disco – e dallo strumentale omonimo, in cui duetta con Chester Thompson alle tastiere.
Nota agrodolce. Nelle note di copertina Carlos ci informa che il disco è dedicato a Deborah Santana, allora consorte del chitarrista.
Non solo per completisti.