Se un disco s’intitola “Canzoni”, e contiene QUESTE canzoni, vuol dire che è un gran disco.
Brani originali e riletture (Dylan, Cohen, Brassens) si fondono in un tutt’uno. Merito al solito di una voce, che fa da collante, dal timbro unico ed indimenticabile.
Poi naturalmente, quando arriva “Canzone dell’amore perduto”, giù le lacrime – sempre se hai più di quarant’anni e qualcosa hai vissuto (la rima, che esce spontanea, è un omaggio all’Autore).